Brutte notizie per i cacciatori Siciliani. Il Tar di Palermo ha sospeso il calendario venatorio 2012/2013 emanato dall’assessore regionale alle Risorse agricole, Francesco Aiello, impugnato dalle associazioni ambientaliste Legambiente, Lipu e Man, per mancanza del Piano regionale faunistico venatorio e per violazione delle direttive comunitarie in materia di Valutazione ambientale strategica e Valutazione di incidenza.Questo comporterà uno stop inaspettato e gli amanti delle “doppiette” dovranno attendere tempi migliori. La caccia, in Sicilia, è quindi sospesa sino a quando la Regione non emanerà un nuovo calendario venatorio le cui previsioni, in mancanza di un nuovo piano, non potranno eccedere quelle del passato calendario.
“Importante pronunciamento e di buon senso – dichiarano Angelo Dimarca di Legambiente, Nino Provenza della LIPU, Deborah Ricciardi del MAN – che ribadisce la necessità di un Piano Faunistico Venatorio correttamente approvato, la piena vigenza della normativa comunitaria in materia di protezione dei Siti Natura 2000 ed il rispetto delle censure del Commissario dello Stato.“Avevamo già detto che si trattava del peggiore calendario venatorio degli ultimi anni – hanno dichiarato i tre esponenti del mondo ambientalista – che tentava di autorizzare in via amministrativa quello che il Commissario dello Stato per la Regione siciliana aveva già censurato, impugnando il 26 aprile del 2012 l’articolo 11 comma 21 e 22 del DDL 801/2012”. La caccia è quindi sospesa e l’Assessore Regionale alle Risorse Agricole, se vuole riaprire in tempi brevi la caccia, è ora chiamato ad emanare un nuovo calendario venatorio le cui previsioni, in mancanza di un nuovo Piano regionale faunistico venatorio, non potranno eccedere quelle del calendario venatorio 2011/2012. Ovvero il calendario redatto prima dell’arrivo dei nuovi consiglier
In particolare sono così salvi i divieti nei Siti di importanza comunitaria e Zone di protezione speciale previsti lo scorso anno e non potrà essere prolungata la stagione venatoria a febbraio 2013. Esultano gli ambientalisti, mentre le associazioni venatorie promettono battaglia in tutte le sedi istituzionali.