Si muovono in stormo, seguono il leader e si posano dove c’è maggiore convenienza. Vanno alla ricerca di una poltroncina.
MESSINA | Sta finendo l’estate e sono iniziate le migrazioni verso altri lidi (partiti!). Parliamo delle migrazioni politiche che in queste ultime settimane hanno visto personaggi messinesi cambiare sponda rinnegando il proprio passato. In politica tutto è possibile, ma andare a sposare nuovi ideali non è mai un buon segnale.
Il “migrante” Lo Monte
La stagione delle migrazioni a Messina l’ha aperta l’on. Lo Monte che ha deciso di trovare una nuova collocazione nella casa di Antonio Di Pietro. Lasciare il derelitto “Mpa” di Lombardo è stata una decisione sofferta per il “re” dell’Alcantara, dove i bene informati dicono abbia un bacino di voti imponente. Quanto basta per assicurargli un seggio a Palermo per uno dei suoi fedelissimi. Lui pensa a Roma. Buona fortuna.
Beninati e la dignità stracciata
Fa ancora discutere invece la decisione di Nino Beninati di lasciare il Pdl per trovare accoglienza nella casa di tutti, ovvero nella casa dell’Udc, un partito che un nostro lettore ha paragonato sarcasticamente a Messinambiente perché sta raccogliendo di tutto.
Beninati ha rotto col Pdl perché a suo dire sta virando troppo a destra ed ha, coerentemente scelto l’Udc, che invece ha messo la freccia a sinistra – ci sarebbe da osservare – avendo deciso di appoggiare Rosario Crocetta. Beninati da capo branco ha trascinato nella sua nuova avventura politica – c’è un ticket da far pagare a D’Alia – quei poveri cristi di assessori e consiglieri (comunali e provinciali), la cui dignità umana e politica è stata letteralmente stracciata.
Per concludere c’è da chiedersi cosa spinga siffatti politici a cambiare partito? Aspettiamo l’esito delle elezioni e lo vedremo. Ma il sospetto è che questa gente vada alla ricerca del… potere.