La mancata corresponsione dei crediti alle ditte appaltatrici, ha comportato un ritardo di diverse mensilità ai lavoratori
-di Nino Caliò
-MESSINA-Oggi i lavoratori delle Ato della provincia di Messina che si occupano della raccolta e smaltimento rifiuti, incroceranno le braccia. Per i segretari generali dei sindacati Confederali, Clara Crocè, Enzo Testa e Silvio Lasagni, l’attuale sistema di gestione dei rifiuti ha messo in ginocchio lavoratori e cittadini ed i politici non sono stati capaci di dare adeguate risposte.Una situazione che rischia di aggravarsi sempre più che potrebbe sfociare in una emergenza sanitaria. I lavoratori sono in arretrato di diverse mensilità ed alcune ditte che operano per conto delle Ato, vantano crediti per diversi milioni di euro e potrebbero essere costretti a licenziare i dipendenti.
In particolare, i dipendenti delle ditte Fasteco e Multiecoplast che operano nell’ambito dell’Ato Me 1, non hanno ricevuto gli stipendi relativi ai mesi di giugno, luglio ed agosto. I dipendenti dell’Ato Me 2 e della ditta Dusty, che gestisce il servizio in appalto, attendono le spettanze di febbraio, marzo, giugno, luglio ed agosto.A causa del mancato versamento delle somme di alcuni comuni e dei debiti con l’Amia, i lavoratori dell’Ato Me 4 non hanno percepito gli stipendi di luglio ed agosto. Stesso dicasi per i lavoratori di Messinambiente che gestisce la raccolta nel comune di Taormina e vanta dal comune un credito di 4 milioni di euro.
I lavoratori che svolgono i servizi di igiene ambientale presso i Comuni di Milazzo e Barcellona P.G. sono in arretrato degli stipendi di febbraio e marzo. A Messina, dopo il fallimento delle procedure di conciliazione, in quanto il liquidatore non ha saputo fornire una data in merito al pagamento della mensilità di agosto, a causa della carenza di liquidità nelle casse comunali, si presume che questo stipendio lo potranno percepire ad ottobre.Nei giorni scorsi, la ditta Dusty ha minacciato il licenziamento collettivo di tutte le maestranze. La ditta, infatti, ha dichiarato di vantare un credito di oltre otto milioni di euro nei confronti dell’Ato Me 2 e dei comuni ricadenti nell’ambito. In questa situazione la società non sarà in grado di assicurare i servizi né di far fronte al pagamento degli stipendi ai lavoratori. Tra i dipendenti sale la tensione, specialmente per o lavoratori monoreddito che non sono in grado di sostenere le proprie famiglie. I Segretari di Cgil Cisl e Uil, esprimono forte preoccupazione in merito al futuro e alle tenuta del servizio.
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