L’emicrania è tipicamente femminile, l’uomo, invece, usa la formula dei “problemi al lavoro”

MESSINA – Si parla di stratagemmi antieros coniugale, quelle “scuse” che, genericamente, lei oppure lui, che di fare il solito sesso proprio non ha voglia, tira fuori al momento fatidico. E fatidico è quando i bambini (fortuna che ci sono stati tempi migliori) dormono; quando in TV non c’è un “Santoro” neanche a pagarlo, e persino Belen o Raul non riescono ad attizzare sensi ormai sopiti. Così, se per lei arriva “un forte mal di testa, scusami ciccio ma non me la sento”; per lui è l’ora del “quello stronzo del mio capo non capisce il genio racchiuso in me. Scusa paperella, ma non ne ho voglia”. Ed ecco che gli anni scorrono, Ciccio e Paperella magari ingrassano, si guardano di traverso, scrutano ogni ruga sul volto dell’altro, ogni cedimento cutaneo e… sotto le lenzuola, niente. Tutto questo accade spesso, e tra le coppie cui è successo ce n’è una, messinese, la cui “storia d’amore e d’apatia” è finita in tribunale, prima, in Cassazione poi.

Ciccio e Paperella dello Stretto non facevano più sesso: era lui, in verità, a non avere alcuna pulsione erotica nei confronti di lei. Da qui la separazione, chiesta da lei, con addebito al marito inadempiente. E i giudici le danno ragione, dando la colpa al marito per la fine di questo matrimonio dal momento che a suo carico c’erano “elementi univoci e concordanti”.A inchiodarlo è stato soprattutto il ritrovamento, su un cellulare che utilizzava, di foto di scene erotiche di gruppo. Lui non ci sta, non si sente colpevole, si rivolge alla Suprema Corte ma da lì esce la sentenza 22084, che da’ ragione alla Corte d’Appello di Messina: addebito della separazione per quel marito che “quanto non mi piace mia moglie”.Per lei, invece, solo la soddisfazione di sentire in aula la parola “colpevole: niente assegno di mantenimento per la moglie che “mio marito non mi tocca neanche con un dito”.