Crocetta: “Il Consorzio autostrade siciliane per anni cassaforte delle tangenti”

IL GOVERNATORE PLAUDE AL LAVORO DELLA PROCURA DI MESSINA

MESSINA – “Al Cas il malaffare non è stato l’eccezione che sfuggiva al controllo ma la regola, mentre le cose fatte bene rappresentavano eccezioni”. “Il Consorzio autostrade siciliane per anni è stato una sorte di cassaforte delle tangenti e del malaffare, in rapporti con imprese mafiose cacciate fuori grazie alla forte azione amministrativa dell’attuale governo e della nuova dirigenza del Cas”. Lo dice il governatore della Sicilia Rosario Crocetta, che rivendica la battaglia fatta fin dal suo insediamento proprio sulla gestione del Consorzio al centro dell’inchiesta della Dia di Messina che ha portato all’arresto di alcuni dipendenti oltre che di imprenditori. “Al Cas il malaffare non è stato l’eccezione che sfuggiva al controllo – sostiene – ma la regola, mentre le cose fatte bene rappresentavano eccezioni”.

Per Crocetta “partendo dall’inchiesta della Dia ora occorre una indagine più profonda su tutto il sistema di appalti del Cas, sulla gestione passata del personale, sulla effettiva riscossione delle entrate, sul continuo ricorso ad appalti per affidare all’esterno lavori laddove non era necessario mentre si creava una struttura di personale non sempre necessario alla gestione delle autostrade ma inserito in ambito amministrativo attraverso il sistema delle clientele e delle raccomandazioni”. “I nodi cominciano a venire al pettine – prosegue Crocetta – e la giustizia a volte è lenta ma quando interviene è inesorabile; qualcuno dice persino, esagerando, esiste sempre un giudice a Berlino. E noi siamo contenti di come sta lavorando la magistratura a Messina, prima sulla formazione e adesso sul Cas”.

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