Brolo – Sotto sequestro “anche” la torre medievale

Sette persone indagate. Il sistema sarebbe servito per ottenere dalla Regione i contributi per la ristrutturazione del castello e del borgo e per la realizzazione della manifestazione “Medievalia”

BROLO (ME) – Sequestrata la Torre medievale di Brolo e un immobile di proprietà di Nino Germanà 48 anni , rappresentante legale dell’associazione Culturale Pickwick.Il provvedimento, emesso dal gip del Tribunale di Patti Ines Rigoli, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica di Patti Rosanna Casabona, è stato eseguito dalla Guardia di finanza.Sette le persone che risultano indagate, con l’accusa ditruffa aggravata e riciclaggio. L’accusa fa riferimento agli anni 2009 e 2010, e riguarda l’ipotesi di false fatture, che sarebbero state presentate per ottenere i finanziamenti regionali per la ristrutturazione della torre medievale e del suo borgo e per la realizzazione della manifestazione culturale Medievalia.Finanziamenti erogati dal’assessorato regionale al Turismo e dall’assessorato dei Beni culturali e ambientali e della Pubblica Istruzione. Secondo gli inquirenti, le false fatture, presentate per ottenere il contributo relativo alla ristrutturazione della torre e la fruizione del borgo medievale, sarebbero servite per acquistare materiale promo-pubblicitario, e sarebbero state emesse, anche in epoca successiva alla cessazione dell’attività, dal titolare di una tipografia di Brolo. Secondo l’accusa, inoltre, sarebbero avvenuti acquisti fittizi da ignari fornitori di beni o di servizi, che avrebbero fatto lievitare i costi, che in alcuni anni avrebbero superato il milione di euro, al solo scopo di ottenere una percentuale maggiore di contributo. Gli investigatori ritengono anche che gli indagati abbiano eseguito bonifici ed emesso numerosi assegni circolari a favore del titolare della tipografia compiacente, che avrebbe restituito al proprietario della Torre di Brolo l’importo degli stessi bonifici in contanti allo scopo di eluderne la tracciabilità finanziaria. I principali indagati dell’inchiesta sono Nino Germanà, accusato di truffa aggravata e Antonino Armenio. Degli altri indagati sono state fornite soltanto le iniziali: si tratta di T.R. di Barcellona Pozzo di Gotto, O.V. di Alcara li Fusi,  R.A. di Patti, I.P. di Messina e S.A. di Oliveri, questi ultimi accusati di riciclaggio.

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