ha comunicato, poi, l’esito di alcune ricerche archivistiche concernenti l’antico monastero di Santa Chiara della Terra di Sant’Angelo, soffermandosi su alcuni documenti dai quali emergerebbero dati certi sull’epoca di fondazione e sui cospicui possedimenti. Al termine del suo intervento, ha voluto condividere con i partecipanti la scoperta, tra i volumi visionati presso l’ Archivio di Stato di Messina, di un sigillo cartaceo, datato 1762, raffigurante lo stemma della civitas Sancti Angeli e del suo patrono San Michele Arcangelo, invitando l’amministrazione comunale, rappresentata dall’assessore Avv. Michela Maurotto, a richiedere una riproduzione fotografica del ritrovato enblema, da collocare all’interno del restaurando Palazzo Municipale.
Sorpresa e compiacimento ha destato, infine, il contributo della professoressa Nunziatina Bartolone, docente di lettere presso il liceo classico di Patti, la quale ha evidenziato la straordinarietà di tre iscrizioni in exasticon, presenti una all’interno delle Chiese di Santa Maria e del Santissimo Salvatore. La studiosa ha assicurato che esse, per la raffinatezza del linguaggio usato e per la rarità terminologica, nonché per la richiamata simbologia, sono paragonabili a pochi altri esemplari esistenti in tutta Europa. La loro presenza plurima in un centro collinare dei Nebrodi, è, quindi, indice sicuro dell’alto livello culturale raggiunto dalla Universitas di Sant’Angelo tra il ‘600 e il ‘700.
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