Un servizio della trasmissione televisiva ha smascherato i voli acrobatici dell’elicottero della società. Adesso è pronta un’ispezione
PANAREA (ME) – Ma secondo voi quando un vistoso cartellone nell’aeroporto di Reggio Calabria vi offre voli turistici nei cieli delle Isole Eolie, si tratta di un’attività autorizzata, rispettosa delle norme e dell’ambiente? Macché, siamo in Italia: il sorvolo di quelle isole, patrimonio dell’Unesco, dovrebbe essere vietato ai voli turistici. Questo almeno precisa su richiesta dell’associazione Mountain Wilderness Italia l’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac). Nei cieli delle Eolie dovrebbero essere esentati da tale divieto esclusivamente gli aeromobili di Stato e gli aeromobili direttamente coinvolti in operazioni di soccorso e salvataggio o autorizzati dalla Protezione civile. L’imbroglio è stato per fortuna scoperto nella puntata del 26 settembre dalle Iene, che a modo loro vigilano anche sugli attentati all’ambiente che quotidianamente si consumano nell’indifferenza non soltanto dei media. Nessuno si meraviglia più se in questo terzo millennio nei boschi e sui prati scorrazzano impuniti centauri con i quad e le moto da trial, se d’inverno flottiglie di elicotteri trasportano con il beneplacito di certi sindaci gli sciatori su vette immacolate, se nuovi impianti per lo sci con relativi sbancamenti invadono aree protette d’interesse comunitario e la Forestale è costretta a intervenire sigillando i cantieri. Dove sono finite le presunte “sentinelle” del Cai? In questo e nell’altro fermo-immagine sopra il titolo due aspetti dell’inchiesta realizzata da Luca Pamich e Mauro Casciari delle Iene. Segue certamente una sua logica il pilota dell’elicottero di Air Panarea quando replica all’intervistatore delle Iene che nessuno gli ha mai comunicato alcun divieto. Qualche ragione sembra in effetti che ce l’abbia. Alla Regione Sicilia, stando alla trasmissione, sembrano cascare dalle nuvole a proposito di questi voli e ringraziano i giornalisti per averglieli segnalati. L’Enac precisa che “ad oggi, nonostante vari solleciti inviati a partire dal 2011, non ha ancora ricevuto da parte degli Enti preposti, l’integrazione dei dati geografici e dei volumi di spazio aereo da interdire per la necessaria valutazione tecnica ai fini aeronautici”. Non è colpa dell’Enac, insomma, se gli Enti preposti fanno orecchie da mercante e non indicano “elementi determinanti quali la definizione dei limiti laterali, l’indicazione dei limiti verticali e le eventuali note aggiuntive”. Ma niente paura. Leggiamo ancora nel comunicato dell’Enac che, pur non avendo ancora avuto riscontro in merito a tali coordinate, l’organizzazione “rinnova comunque la propria disponibilità ad avviare le verifiche finalizzate all’emanazione, in tempi rapidi, del provvedimento di divieto di sorvolo”. Un’ultima precisazione da parte dell’Ente nazionale per l’aviazione civile: non sono in gioco nelle Eolie motivi di sicurezza del volo, bensì di tutela ambientale del territorio. Ma subito dopo si aggiunge che, “in merito alla tutela della sicurezza delle operazioni sopra il vulcano Stromboli, come evidenziato anche in fase di realizzazione del servizio delle Iene, su questa zona è in vigore il divieto di sorvolo, istituito in accordo alla regolamentazione internazionale aeronautica. Il divieto prevede una zona proibita per tutti voli entro un’area centrata sulle coordinate 384739N 0151240E, per un raggio di 0.30 miglia nautiche dal livello del suolo, a 5000 FT (piedi) sul livello medio del mare”. Il servizio è andato in onda il 26 settembre. E’ ancora l’Enac a fare sapere che, in base a richieste e dati forniti dalla Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia), sulle aree limitrofe allo Stromboli è in corso di pubblicazione la segnalazione di un’ulteriore zona definita “dangerous”, per la quale sussiste l’avviso ai naviganti di attività pericolosa. In ogni caso, la zona “dangerous” risulta “permeabile sulla base della responsabilità dell’operatore e del pilota, in accordo alla valutazione da parte del medesimo del livello di pericolosità del vulcano”. Mentre si continua a volare nel modo che abbiamo visto nei cieli delle Eolie, va segnalato che i giornalisti delle Iene ci regalano un’altra desolante scoperta: un sugo pronto con su scritto Made in Italy potrebbe essere fatto al 100% con pomodoro cinese. E meno male che ci sono le Iene a fare da sentinelle.
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