Dopo Gamma Interferon lo sfogo di un veterinario Asp: “Orari ridotti non consentono l’efficienza”

di Andrea Castorina

SANT’AGATA DI MILITELLO(ME) – L’operazione di polizia denominata Gamma Interferon ha permesso di smantellare una vera e propria associazione a delinquere, gestita da due gruppi criminali distinti operanti tra Tortorici e Cesarò e finalizzata al furto, al maltrattamento e alla macellazione di bovini e suini nel Parco dei Nebrodi. Una lunga indagine iniziata nel 2014 e culminata il mese scorso con l’emissione di 33 misure cautelari e il coinvolgimento di allevatori, macellai e perfino veterinari. E proprio su quest’ultima categoria sindacati ed esponenti politici hanno acceso i riflettori, sottolineando le difficoltà con cui i medici devono fare i conti dopo la drastica riduzione del monte ore. Abbiamo raccolto lo sfogo di un veterinario in forza all’Asp di Messina, a cui garantiamo l’anonimato. “Lavoriamo appena dodici ore a settimana – racconta – poiché il nostro contratto è stato equiparato a quello nazionale della specialistica ambulatoriale. Insieme ad altri 54 colleghi, sono stato assunto nel 2001, garantendo una prestazione di 24 ore settimanali, poi tutto è cambiato e il nostro lavoro è stato praticamente dimezzato”. Alla riduzione del monte orario è però seguito un aumento delle mansioni. “Non riusciamo a terminare il nostro lavoro – spiega il veterinario -. Il nostro principale ruolo è quello di controllare gli animali negli allevamenti di Messina e provincia e per poter soddisfare le esigenze servirebbero almeno 30 ore settimanali. Attualmente rischiamo di non poter adempiere a tutti i controlli necessari e al contempo siamo giustamente soggetti alla vigilanza delle forze dell’ordine. La Regione ha finora risposto di non avere i soldi per un’integrazione oraria, ma trova però le risorse per finanziare progetti destinati ad aumentare la produttività con prestazioni a cottimo”. In più, nel 2015, sono stati assunti 9 dirigenti veterinari con un contratto a tempo determinato di 38 ore settimanali. “La qualifica è diversa – precisa il veterinario – ma le mansioni dei nuovi assunti sono praticamente uguali alle nostre, per loro i soldi sono stati trovati. Dopo 15 anni di attività siamo costretti a lavorare due volte a settimana gestendo un territorio complesso e ricco di criticità. Regioni che hanno dovuto affrontare problematiche simili alle nostre, come Calabria e Campania, hanno scelto la strada dell’incremento delle ore di lavoro, in Sicilia è accaduto il contrario”.

Da Normanno.com

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