Presentato un nuovo progetto artistico dalla Fondazione Fiumara d’arte

L'anima della Fondazione Fiumara d'arte Antonio Presti

Castel di Tusa – Un nuovo progetto artistico è stato ideato dalla Fondazione Fiumara d’Arte di Antonio Presti a favore dell’intero territorio della Valle dell’Halaesa. Nel corso del weekend appena passato ha inaugurato altre due opere, la prima denominata il Bosco Incantato a cura di Umberto Leone e Ute Pyka, le cui opere sono visitabili presso la struttura Museo Albergo Atelier sul Mare Castel di Tusa. Si tratta di sculture-design di tronchi di ulivo, mandorlo, castagno, frassino e abete, che gli artisti hanno sezionato longitudinalmente ricavandone sedie-sculture, diventano un sentiero dove perdersi e ritrovarsi. Ecco che le sedie-sculture (alte fino a 4 metri) diventano le pagine di un grande libro che il visitatore è invitato a leggere, lasciando che siano le venature, i buchi, le spaccature, i grovigli dei nodi a raccontare le loro storie, creando dei continui rimandi tra l’albero e il libro, veicolo di diffusione della conoscenza. Mentre l’altra opera, che è stata collocata davanti alla struttura del museo-albergo Atelier sul Mare è stata denominata il Cavallo Eretico, questa scultura realizzata in acciaio inox su una struttura in lamiera zincata, interamente rivettata, ed alta quattro metri è stata realizzata dall’artistaAntonello Bonanno Conti. L’evento culturale che è stato pensato da Antonio Presti in questo periodo particolarmente difficile, sarà quello di nutrirsi di un altro respiro, in quanto c’è bisogno di riprenderci la gioia di vivere, espropriata dalla dittatura della paura e da quell’imperialismo consumistico che concorre a generare depressione spirituale. “L’armonia universale è il soffio che avvolge tutti: il Silenzio non va inteso come assenza di suono, ma come luogo e tempo impercettibile che distanzia parole, note, battiti del cuore, fasi del respiro – spiega il mecenate Antonio Presti – solo nel dono silenzioso dell’ascolto è possibile nutrirsi della Conoscenza, la vera ricchezza che aumenta nella sua condivisione” Il percorso del Rito della Luce, ai piedi della Piramide – 38° parallelo (Contrada Belvedere – Motta d’Affermo), che da 10 anni si nutre di un fuoco primordiale ed eterno, quest’anno non è stato quel momento di condivisione collettiva che puntualmente radunava migliaia di persone, artisti, poeti, musicisti e filosofi, provenienti da ogni parte del mondo. È stato invece, un momento di raccoglimento e di auto riflessione nel rispetto delle regole dettate dal Covid 19. In questo momento c’è necessità, in nome dell’ascolto, di rigenerare la parola con la voce dell’anima. “È tempo di rallentare, è tempo di ascoltare, – ha continuato Presti – è tempo di ringraziare. L’animavirus è in mezzo a noi. Quando i nostri occhi si ricollegheranno al cuore, riacquisteremo la visione del mondo universale. Solo allora tutti potremo assistere alla manifestazione della Bellezza. Solo in quell’attimo di stupore e meraviglia la Piramide 38° Parallelo consegnerà la luce e la sua visione: l’apparire dell’invisibile”.

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