SANT’AGATA MILITELLO (ME) – Infermiere rubava denaro al collega forzando l’armadietto in cui questi depositava i propri effetti personali. Il personale del Commissariato di Sant’Agata di Militello ha notificato la misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal GIP del Tribunale di Patti, Ugo Domenico Molina, nei confronti di un infermiere messinese di 53 anni, residente nel territorio nebroideo, responsabile di più furti aggravati, ai danni di un collega, commessi all’interno dell’ospedale di Sant’Agata di Militello.

L’indagine prende spunto dalla denuncia sporta dalla vittima nel gennaio 2020. L’uomo si era accorto che diverse volte, nei mesi precedenti, alla fine del servizio, dal proprio portafogli mancavano piccole somme di denaro. Questo nonostante lui ponesse i propri effetti personali all’interno dell’armadietto, chiuso a chiave e posto nello spogliatoio attiguo al reparto ove presta servizio insieme all’indagato.

La vittima ha contato ammanchi di 60 e 70 euro, nel mese di ottobre 2019, mentre a novembre gli sono mancati in 4 giorni ben 290 euro. A dicembre altri 40. I furti si ripetevano ancora nei mesi successivi fino ad arrivare a 13 episodi, con la sottrazione complessiva di 530 euro.

Sull’armadietto, chiuso a chiave, vi erano segni di effrazioni.

A seguito dei ripetuti furti, d’intesa con gli Agenti, è stata installata una microcamera all’interno dell’armadietto, e da lì si è visto che l’odierno arrestato, dopo aver aperto l’armadietto, prelevava dai pantaloni del collega, appesi, il portafogli ed estraeva le banconote delle quali si appropriava.

E’ emerso pure che un furto è stato commesso dall’arrestato, nonostante fosse libero dal servizio. In quell’occasione era venuto appositamente in Ospedale per impossessarsi del denaro. Visionando accuratamente le immagini, inoltre, si rilevava che l’indagato, in tutti gli episodi, aveva cura di riporre tutto come era prima ed inoltre, in 3 casi, dal momento che il collega aveva lasciato poco denaro, dopo averlo contato, lo riponeva nuovamente nel portafogli senza asportare nulla.

I reati contestatigli sono furto aggravato, con violenza sulle cose presenti in edifici pubblici ed esposte per necessità alla pubblica fede, e abuso di relazioni d’ufficio.